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La nuova figura del Sustainability Manager

Sustainability Manager

Le aziende italiane cominciano a scoprire l’importanza del Sustainability Manager 

Il tema della sostenibilità sociale, economica e ambientale è ormai al centro delle politiche industriali nazionali ed europee ed è un tema del quale le organizzazioni devono tenere necessariamente conto nell’ambito della pianificazione delle proprie attività e strategie. Va da sé che le conoscenze, abilità e competenze dei professionisti che operano in questo settore,  in particolare la nuova figura professionale del Sustainability Manager, saranno sempre più richieste dal mercato del lavoro.

Per promuovere una maggiore consapevolezza sulle professioni che si focalizzano sulla sostenibilità e per offrire uno strumento utile a livello nazionale per la definizione delle caratteristiche proprie  del Sustainability Manager, o Manager della Sostenibilità, UNI insieme a IntertekConfassociazioni, e CSR Manager Network hanno pubblicato la Prassi di riferimento UNI/PdR 109 “Attività professionali non regolamentate: profili professionali nell’ambito della sostenibilità”.

Una nuova figura professionale che sta emergendo

Dalla recente ricerca realizzata dall’Associazione Sustainability Makers (Settembre 2023) emerge chiaramente nei primi 5 mercati europei un trend in rapidissima accelerazione della ricerca della nuova figura professionale del Manager della Sostenibilità.

Grafico con trend di crescita ricerche Sustainability Manager
Trend delle ricerche online del ruolo di Sustainability Manager

L’Italia, pur essendo partita in ritardo come spesso accade sui temi dell’innovazione, vede una impennata che è destinata a protrarsi anche per i prossimi anni.

Sempre più aziende strutturate si stanno interrogando su come gestire i temi della Sostenibilità ambientale ma anche in senso più ampio, dei criteri E.S.G.

Le attività del Sustainability Manager

Più nel concreto, vediamo un esempio delle attività ricoperte dal Manager della Sostenibilità per contribuire allo sviluppo di un business model sostenibile:

  • identificare e valutare gli impatti socio-ambientali del business model aziendale e dei prodotti e servizi offerti su cui esso è basato e monitorarne, con metriche standard e ad hoc, gli impatti socio ambientali nel tempo;
  • identificare, anche attraverso il coinvolgimento di stakeholder interni ed esterni, le aree di miglioramento/criticità degli impatti socio-ambientali e della gestione dei rischi socio-ambientali (anche in relazione a eventuali categorie svantaggiate, come a esempio disabili o anziani, e all’emergere della cosiddetta economia circolare) e diffonderle tra gli attori di riferimento;
  • riconoscere, anche confrontandosi con attori e partner esterni coinvolti nei processi di innovazione di prodotto/servizio, le opportunità tecnologiche, regolative e di public policies che possono favorire il miglioramento degli impatti socio-ambientali e della gestione dei rischi socio-ambientali e promuoverle presso attori di riferimento;
  • garantire la compliance dei prodotti/servizi offerti alle normative e agli standard/certificazioni volontari a cui l’azienda aderisce in termini di impatti e rischi socio-ambientali ed eventualmente agli standard richiesti dai fondi di sustainable investment.

In questo esempio è evidente come le competenze trasversali, e l’esperienza maturata anche in altre aree professionali, contribuiscano a rendere il Manager della Sostenibilità più autorevole e credibile all’interno dell’azienda anche avvalendosi di partner e consulenti esterni come può essere EARTHCARE GROUP, con le diverse business unit Albatros, Will B, Mind+ e Green Meta Land dedicate a coprire diverse potenziali esigenze dell’organizzazione aziendale.

É importante sottolineare però che, se l’obiettivo è coinvolgere tutte le aree aziendali nell’evoluzione sostenibile dell’intera organizzazione, il Sustainability Manager deve avere il forte ed esplicito sostegno del top management. Solo così potrà implementare nel tempo le attività necessarie, tra le quali spesso anche lo scardinare prassi e processi, il classico “abbiamo sempre fatto così”, poco coerenti con la sostenibilità e la tutela dell’Ambiente, lavorando prima di tutto sulla cultura e la consapevolezza delle persone. 

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